In seguito all’ era glaciale di 70000 anni fa, gli unici antenati che riuscirono a sopravvivere furono i Boscimani del Kalahari, in Africa.
Quali furono le ragioni della loro sopravvivenza?
I Boscimani erano in grado di camminare molto rapidamente, anche trasportando pesi leggeri; avevano sviluppato una speciale abilità nel leggere le tracce lasciate sul terreno, e questo mentre correvano, senza fermarsi.
Erano anche in grado di fare collegamenti veloci rispetto agli elementi che avevano a disposizione in natura; non avevano dubbi sul loro intuito che li faceva rimanere sulla strada giusta, alla ricerca delle tracce, fiduciosi di raggiungere l’obiettivo (cfr. Peter Underhill, antropologo e biologo molecolare presso l’Università di Stanford).
Ciò che è andato perduto è proprio l’ abilità di “leggere le tracce”, di stabilire un contatto con se stessi; tale capacità non proveniva ai Boscimani dal loro esterno, ma dal loro interno.
Oggi vale la stessa modalità di approccio alla vita, tuttavia il paradosso del nostro tempo è che ci stiamo allontanando sempre di più dal “sentire di essere sul giusto sentiero”, dal riconoscere naturalmente i nostri bisogni e dalla capacita di scegliere ciò che è veramente utile ed importante per noi.
Chi non ha l’accesso a schemi di movimenti funzionali ed efficienti compromette la salute e il proprio benessere, a volte persino la vita!
Negli ultimi duemila anni l’ uomo ha sviluppato la tendenza ad imitare comportamenti, a delegare il proprio star bene, originando forme di dipendenza.
Spesso si è propensi a credere che salute, forma “psicofisica”, agilità ed efficienza dei movimenti dipendano dalla giovane età, dalla fortuna, dall’ ereditarietà o che siano il risultato di enormi sforzi.
Si ritengono inevitabili dolori o problemi fisici ed è sempre più precoce il ricorso ad interventi, cure mediche e riabilitative.
Ma gli animali rimangono in forma fino all’ ultimo giorno di vita!
L’ uomo ha dimenticato la sua possibilità di riattivare un processo di integrazione naturale, ciò che nella tradizione taoista è il “tao”, la via della natura.
Per vivere in armonia con questa via è necessario un approccio integrato che riconduca alle radici biologiche e psicofisiche, al di là di ogni principio intellettuale e filosofico.
La chiave per la sopravvivenza, per la salute e il benessere di tutte le specie, in particolare per quella umana, sta dunque nella capacità di accedere alle istruzioni dall’interno, partendo dall’ esperienza e dall’ autoconoscenza.
Sono queste le premesse ( “Instructions from within” Josef DellaGrotte) che hanno portato il dr. DellaGrotte a sviluppare negli anni Core Integration, un programma innovativo e dinamico, frutto della fusione delle sue esperienze ( Alexander, Metodo Feldenkrais, Rolfing, Tai Chi, Yoga, Gestalt…) e dell’ integrazione di principi di fisica, biomeccanica, fisiologia e psicologia somatica.
Core Movement Integration DellaGrotte favorisce l’ apprendimento di schemi motori più organizzati e funzionali unendo “teoria e pratica del movimento”, integrando cioè consapevolezza e intenzione con l’esperienza attraverso movimenti, esercizi e osservazione degli effetti e dei benefici ottenuti.